L'osservazione dei cetacei nel loro ambiente naturale è un'attività a vocazione turistica e/o pedagogica, chiamata comunemente "whale watching". Comparsa negli anni Novanta nel Mediterraneo, questa attività si praticava già nel Nord America negli anni Cinquanta.
Attualmente, nel mondo vi sono oltre 10 milioni di "whale watcher" che praticano questa attività ogni anno e che generano di conseguenza guadagni diretti (numero delle uscite in mare) e accessori (trasferimenti, ospitalità, ristorazione, souvenir) che ammontano a più di un miliardo di dollari all'anno, rispetto a 504 milioni di dollari nel 1994.
Il Mediterraneo non sfugge a questa passione, tanto più che la sua diversità cetologica è relativamente ricca (sono 13 le specie comprese nel popolamento del Mediterraneo nord-occidentale, 8 delle quali possono essere avvistate facilmente). Nel Mediterraneo francese, il whale watching registra una crescita netta dagli anni 1990. Nel 2005, era praticato da 23 operatori e ha generato almeno 1.730.000 euro di spese turistiche totali.
Gli interessi legati al whale watching sono molteplici, per esempio il contributo all'economia locale (proventi diretti e indiretti dell'attività), all'educazione e alla sensibilizzazione all'ambiente marino, al miglioramento delle conoscenze sui cetacei, alla riduzione delle pressioni della caccia alla balena in certe regioni del mondo, ecc.
Il whale watching non è però realizzato sempre in modo ragionato e i pericoli che gravano sulle popolazioni di cetacei sono maggiori quanto più si combinano alle altre minacce di origine umana o naturale che incombono attualmente su queste specie ecologicamente fragili.
Se non regolamentato, il whale watching può costituire una fonte di turbativa ecologica, mentre se viene gestito correttamente diventa un ottimo strumento di conservazione e di sensibilizzazione verso l'ambiente, oltre a contribuire all'economia locale.
Consapevoli dei vantaggi legati al whale watching e desiderosi di regolamentare questa attività per favorirne lo sviluppo sostenibile, i ricercatori degli Accordi Pelagos e dell'ACCOBAMS lavorano su questa tematica dal 2002.
Minacce
Turbative-molestie, rumori, emissione di gas a effetto serra.