L'uso delle imbarcazioni a motore (pescherecci, traghetti, acquascooter, off-shore e whale watching) in mare presuppone l'impiego di carburante, responsabile dell'emissione dei gas a effetto serra che accelerano il riscaldamento climatico.

Il whale watching è tuttora un'attività che comporta un elevato consumo di energia fossile, difficilmente compatibile con il concetto di "sostenibilità". Innanzitutto sul piano economico, a causa delle conseguenze dell'aumento del prezzo del petrolio. Poi sul piano ecologico, poiché l'80% delle imbarcazioni usate per il whale watching montano motori Diesel potenti, che consumano molta energia e rilasciano gas a effetto serra.

Si noti che questi gas contribuiscono all'innalzamento delle temperature dell'acqua. Per esempio, il krill boreale, che costituisce l'unica preda della Balenottera comune, potrebbe subire gravi ripercussioni a causa del riscaldamento del suo habitat. Infine le particelle emesse dalla combustione delle energie fossili nel luogo di osservazione potrebbero provocare disturbi polmonari ai cetacei. Sono comunque necessari ulteriori studi scientifici per poter definire interventi di gestione adeguati.

 

Opzioni di gestione

Degli studi sono condotti al livello dell'ACCOBAMS per valutare l'impatto del riscaldamento climatico sui cetacei e identificare le specie indicatrici, in collaborazione con gli organismi internazionali come la Commissione baleniera internazionale (IWC), l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM).

Inoltre alcuni indicatori standard per il monitoraggio dei cambiamenti climatici nelle Aree Marine Protette nel Mediterraneo sono in fase di sviluppo in collaborazione con IUCN.

Essenziale è la scelta alternativa dei combustibili fossili (energie rinnovabili, nuove tecnologie di propulsione) e provarle all'interno del Santuario, in collaborazione con i progettisti e distributori di questi sistemi, così come gli operatori di whale watching certificati. Servizi forniti per eco-turisti dovranno essere riorganizzati (ad esempio il numero limitato di giri tra il porto e gli "spot") al fine di limitare il bilancio energetico.